Giorgio Grasso per Galleria Farini Concept Palazzo Fantuzzi Bologna 2014

Esempio di come talvolta l’arte sia elegante per natura, rifuggendo da qualsiasi accademismo e trovando rifugio in un’estetica che è prima di tutto sensualità radicata nell’immagine.

Questa è proprio l’estetica esaltazione dell’istintività umana dell’opera di Carolina Ferrara.
Il suo segno pittorico si destreggia tra movimento ed equilibrio formale, la posa rilassata dei soggetti abbraccia l’inquietudine del loro moto interiore. Il figurativo si presenta composto ed esaltato nel giusto modo, reale e intimistico, senza mai sfociare in un iperrealismo fotografico.

I toni cromatici di matrice Freudiana esaltano lo sfondo in cui si stanziano i volti femminili della Ferrara, ma il segno pittorico, rispetto a Lucien Freud si presenta sottile, lineare, non esageratamente pastoso e soprattutto mai sgraziato.
Nei piccoli particolari si adagiano gli elementi simboli di un esistenzialismo poetico, alla ricerca di un’espressività e di una visione che va oltre la circostanza concreta. Gli olii su tela, chiari nei volti, cuoi nella scenografia, avvolgono la realtà con l’essenza degli elementi, per una descrizione che non è narrazione diretta, svelandosi, ma conservando una certa aura di mistero.

In sostanza, l’alta qualità figurativa dell’opera della Ferrara esalta la profondità del pensiero che essa rappresenta, sposando un esistenzialismo di matrice poetica e soprattutto intimista.

Giorgio Grasso per Galleria Farini Concept Palazzo Fantuzzi Bologna 2014

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